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Sorrento

Sorrento
 
 
Sorrento (Surriento in lingua napoletana) è una cittadina in provincia di Napoli (a 47 Km di distanza), sul versante nord-occidentale della penisola che da essa prende nome; il centro si distende armoniosamente sopra un alto terrazzo tufaceo, che domina a picco il mare da un'altezza di 50 metri, in mezzo ad una rigogliosissima vegetazione. Fondata molto probabilmente dai greci, Sorrento subì temporaneamente la supremazia degli Etruschi e poi, dal 420 a.C., l'influsso degli Oschi. In età romana è ricordata per aver partecipato all'insurrezione degli Italici (90 a.C.); vi fu quindi dedotta da Silla una colonia, a cui seguì più tardi uno stanziamento di veterani di Ottaviano. Fu poi municipio della tribù Menenia. Fu sede vescovile almeno dal 420. Durante la crisi del dominio bizantino in Italia, Sorrento acquistò autonomia come ducato, prima sotto la supremazia dei duchi di Napoli, poi con arconti e duchi propri, sempre in lotta con Amalfi, Salerno ed i Saraceni. La storia di Sorrento si confonde con quella delle altre città campane; prese parte alle leghe anti musulmane; combatté i Longobardi di Benevento; conobbe lotte familiari tra i nobili locali. Obbligato nel sec. IX da Guaimario principe di Salerno ad accettare come proprio duca il fratello, Guido, il Ducato di Sorrento riprese la propria autonomia dopo la morte di quest'ultimo per poi perderla definitivamente nel 1137, assorbito nel nuovo regno dei Normanni. Sorrento seguì da allora le sorti del regno, non senza ribellioni e conflitti, specie all'inizio dell'età aragonese. Nel 1558 fu presa e saccheggiata dai Turchi; nell'inverno del 1648 la città sostenne valorosamente l'assedio di Giovanni Grillo, generale del duca di Guisa. Il centro storico mostra ancora il tracciato ortogonale delle strade di origine romana, mentre verso monte è circondato dalle mura cinquecentesche. Vi si trovano il Duomo, riedificato nel XV secolo, con facciata neogotica, e la Chiesa di San Francesco d'Assisi, con un notevole chiostrino trecentesco, con portico arabeggiante ad archi che s'intrecciano su pilastri ortogonali. Nel "museo Correale" sono esposte collezioni di reperti greci e romani e di porcellane di Capodimonte, con una sezione di pittura del XVII-XIX secolo; dal parco si gode inoltre una magnifica vista sul golfo. Presso la Punta del Capo, 3 km a ovest, si trovano resti romani ritenuti della villa di Pollio Felice (I secolo d.C.). Un'altra villa marittima è la "Villa di Agrippa Postumo", sotto l'attuale "Hotel Syrene". La villa fu fatta costruire dallo sfortunato nipote di Augusto. L'ambiente del vecchio borgo, della costa, del panorama collinare sorrentino, negli ultimi decenni, è stato deturpato da una serie di abusi edilizi (creazione di mansarde, case abusive, espansione su territori non edificabili di case ed alberghi), atti solo allo sfruttamento economico del territorio, e risanati per merito dell'ultimo condono edilizio. L'antico rione di pescatori "marina grande" e la sua relativa spiaggia, ormai abbandonata a se stessa ed inquinata, era uno degli scorci più belli e suggestivi di Sorrento. Attualmente rappresenta ancora una fantastica attrattiva della realtà sorrentina.
 
 
 
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